(di Giacomo Cecchin)
Al recupero di concetti cari ai grandi geni dell’Umanesimo e del Rinascimento è dedicato l’intervento di Giacomo Cecchin, Imprenditori, artisti del XXI secolo, in cui l’autore ripercorre brevemente l’ascesa e la fortuna di alcuni grandi artisti italiani a cavallo fra ‘400 e ‘500 attraverso uno sguardo attento alla loro capacità commerciale e imprenditoriale.
Cecchin ci conduce ad ammirare la capacità di adattare il proprio stile ai modelli in voga dimostrata da Raffaello, l’istinto da trend-setter di Leon Battista Alberti, la capacità di autopromozione di Leonardo, lo storytelling magistrale di Giulio Romano, il riutilizzo delle proprie stesse opere fatto da Caravaggio, l’audacia commerciale di Tintoretto, l’uso di testimonial fatto da Tiziano e il pensiero laterale dimostrato da Veronese per scampare all’Inquisizione. In tutti questi ritratti, un elemento in comune: il ruolo della “bottega” non solo come supporto alla produzione, ma come fondamentale strumento di trasmissione della competenza e della ricerca di un’eccellenza che tutto il mondo ci ha riconosciuto e che poi si è persa con l’avvento dell’Accademia.
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